Una lastra concepita appositamente per ambienti con elevato tasso di umidità e un sistema completo di strutture modulari per installazioni di sanitari e apparecchiature tecniche riducono sensibilmente tempo e rischio di errori nella progettazione del bagno

Un nuovo bagno si allestisce con la muratura al grezzo: con i sistemi tradizionali questo vuol dire aprire a parete le scanalature in cui far correre gli impianti, richiuderle dopo l’intervento dell’idraulico, intonacare e rasare i muri, con tempi lunghi prima di arrivare alla posa dei rivestimenti. Ancor più si va incontro a notevoli disagi quando si tratta di ristrutturare un bagno esistente, magari in una casa abitata.

Grazie ai sistemi Knauf questa operazione diventa più semplice, rapida e pulita: si possono realizzare strutture per contropareti e tramezze al cui interno inserire i supporti per sanitari, effettuare i collegamenti idraulici in totale libertà e rivestire la struttura con le idrolastre GKI, disponendo così di una superficie perfettamente piana e pronta da subito per essere piastrellata.

Le idrolastre GKI sono in gesso rivestito e impregnate con uno speciale trattamento che ne limita l’assorbimento di umidità; sono riconoscibili per il colore verde del rivestimento e per il marchio blu sul retro; sono destinate ad ambienti come bagni e cucine e possono esser curvate (a umido) fino a un raggio di un metro.

La gamma Knauf di supporti per idrosanitari mette a disposizione una serie di elementi tecnici in acciaio zincato per facilitare l’installazione di sanitari, pensili, termosifoni, in singoli kit preassemblati, costituiti da telai predisposti con connessioni e sostegni regolabili in altezza, larghezza e profondità, perfettamente integrabili nel Sistema Costruttivo a Secco. Nelle pagine seguenti vediamo la realizzazione, a scopo dimostrativo, di una controparete per sanitari a terra e di una tramezza per sanitari sospesi; le quote vanno di volta in volta determinate in base al progetto.

Sulla parete si disegna il perimetro della struttura in base al progetto: la sommità della parte relativa al WC, dovendo contenere la vaschetta, deve trovarsi a 125-130 cm dalla quota di pavimento finito, mentre quella del bidet può essere più bassa.
Si traccia anche la profondità a terra, in funzione dell’ingombro degli scarichi: se quello del WC è a terra e non a parete servono circa 15 cm.
La sezione dei profili da fissare alla parete di fondo non è determinante, qui sono stati utilizzati profili C27x30.
Per la struttura esterna si utilizzano invece i profili per struttura portante (C50x50, C50x75 o C100x50) secondo le necessità di progetto.
Con il taglialastre si ottengono le strisce necessarie a rivestire lo spessore della struttura.
Prima di punzonare il montante alla guida si avvita la striscia verticale di lastra così che risulti a squadra con la parete di fondo e a piombo.
Se ci sono carichi all’interno della struttura (qui la cassetta del WC), sul muro occorre tassellare due pezzi di montante lunghi circa 30 cm e si raddoppiano i due montanti esterni; questi due elementi vanno collegati con una striscia di lastra. Questo accorgimento è obbligatorio anche per tutti i sanitari sospesi.
Tra i profili di irrigimento va mantenuta una distanza di 55,5 cm; per montare il supporto sanitario alla quota corretta e con le giuste regolazioni è necessario conoscere quale tipo di sanitari verranno montati. Su questa base si regolano le staffe e si avvitano le piastre laterali alla struttura.
Dopo che l’idraulico ha effettuato i collegamenti si può procedere al rivestimento della struttura, che va sempre fatto in doppia lastra con giunti sfalsati; a un primo strato con lastre GKB si sovrappone un secondo strato di idrolastre GKI. Per aprire i fori (1-2) necessari al montaggio dei sanitari (adduzioni, scarichi, comando risciacquo) le due lastre possono essere collocate a terra, rialzate e sovrapposte con il corretto sfalsamento, in modo da realizzare le aperture in un solo passaggio e perfettamente allineate.
Come si può notare, per il primo strato è stato realizzato uno zoccolo a terra
Le lastre vengono avvitate alla struttura metallica; viceversa per il secondo lo zoccolo è in alto. Vanno raddoppiate anche le strisce di lastra che rivestono il profilo della struttura.
Il primo strato di lastre (GKB) deve ricoprire il bordo delle strisce già applicate sullo spessore della struttura; si avvita poi il secondo strato di strisce e si completa con il secondo strato frontale in lastre GKI ricoprendo nuovamente i bordi delle strisce già posate.
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