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Come costruire una tramezza e tamponarla con GKB Advanced

Attraverso uno degli impieghi tipici dei sistemi a secco si possono apprezzare da subito le caratteristiche della lastra GKB Advanced: ne approfittiamo anche per ribadire alcuni semplici accorgimenti in fase di costruzione della struttura e di preparazione alla finitura

La necessità di dividere un grande ambiente in due zone destinate a diverse funzionalità è una delle situazioni più ricorrenti che ha come protagonisti i sistemi a secco. Al nuovo divisorio, tuttavia, possono essere richieste caratteristiche differenti a seconda delle attività che si dovranno svolgere nelle due zone (isolamento acustico, protezione antincendio) e alla necessità di installare carichi quali pensili, mensole, grandi schermi TV; per questo Knauf ha sviluppato il concetto di parete divisoria attraverso diversi sistemi a pacchetto, ciascuno dei quali presenta requisiti conformi a specifiche esigenze progettuali. Quella che proponiamo come esempio applicativo della nuova lastra GKB Advanced è la parete W112, costituita da una struttura singola con all’interno uno strato di isolamento acustico e rivestita su entrambi i lati in doppia lastra, perciò idonea a supportare carichi.

I vantaggi derivanti dall’impiego della nuova lastra GKB Advanced, rispetto a una GKB standard, sono diversi e, in alcuni casi, possono essere determinanti. Pensiamo a situazioni in cui si debba limitare il carico sui solai: in un’applicazione come questa, poter contare su una lastra con un peso inferiore del 12% può essere significativo; in altri casi può fare la differenza la resistenza al fuoco aumentata del 50% (da 60 a 90 minuti).

Il minor peso della lastra non interferisce, tuttavia, con la capacità di supportare carichi e di resistere agli urti. Tutti gli applicatori che hanno già utilizzato la nuova GKB Advanced, inoltre, hanno riscontrato da subito gli indubbi vantaggi nella movimentazione di una lastra più leggera, del nucleo di gesso a struttura molecolare modificata che facilita nel taglio a misura e rende più veloce l’avvitatura. Quest’ultima operazione inoltre, è ulteriormente facilitata dai segni riportati lungo il perimetro della lastra che evidenziano i punti in cui inserire le viti a un interasse corretto per la maggior parte delle applicazioni.

Per questa costruzione, oltre alle lastre GKB Advanced, sono stati utilizzati montanti a C 50/75/50, guide a U 40/75/40 e profili paraspigoli 31×31 mm, spessore 0,5 mm.
Raccordo a parete massiccia
Giunto fra lastre

Gli attrezzi e i materiali che semplificano la posa

Sollevatore di lastre in acciaio con piedino di bloccaggio, per mantenere in posizione la lastra mentre si inseriscono le viti di fissaggio.
Taglialastre regolabile in altezza: fatto scorrere sul bordo della lastra permette di tagliare strisce a tutta altezza di larghezza calibrata.
Cesoia a batteria, per il taglio a misura dei profilati senza il minimo sforzo e senza sbavature.
Pialletta Duo, per rifinire i tagli delle lastre e realizzare smussature.
Punzonatrice, per collegare guide e montanti con la massima semplicità e rapidità di esecuzione.
Tracciatore a filo Alu Line 30 metri, con polvere blu disponibile anche come ricarica.
Lana minerale MW35, stucco Fugenfüller, nastro adesivo per isolamento acustico, nastro di separazione Trennfix, nastro microforato Kurt per giunti, viti e tasselli per i fissaggi.

La tracciatura

Per tracciare una squadratura perfetta si segnano a pavimento due punti distanziati paralleli alla parete, a circa 10 cm da essa e a circa 50 cm dal punto in cui va costruita l’orditura, marcato con un altro segno a 30 cm dalla parete. La livella laser a raggi incrociati dovrà essere posizionata in modo che il raggio anteriore attraversi il punto centrale e il raggio incrociato attraversi gli altri due punti.
Il raggio incrociato della livella pls 180 permette di segnare in un solo passaggio i punti per tracciare le linee a terra, a parete e a soffitto.
Con il tracciatore a filo che intercetta i punti segnati si marcano in modo evidente le linee guida per il posizionamento delle guide a pavimento e a soffitto e per il primo montante a parete.

L’intelaiatura metallica

Nel caso specifico, trattandosi di una parete, le guide vanno accorciate alla misura prevista dal progetto.
Si taglia la guida con la cesoia a batteria.
Si riveste il lato inferiore con il nastro di separazione acustica.
Si preme la guida a terra lungo la linea tracciata in precedenza.
Si forano guida e sottofondo in più punti, si inseriscono i tasselli e si fissa con le viti.
Se si è da soli, prima di fissare la guida a soffitto si può fissare a parete il primo montante, che aiuterà a tenere in posizione la guida superiore per completare l’azione.
I montanti si tagliano 1 cm più corti rispetto all’effettiva altezza affinché la struttura possa assorbire vibrazioni e movimenti del solaio; il “vuoto” rimane in alto, i montanti devono appoggiare a terra in quanto sorreggono le lastre ed eventuali carichi applicati.
Si completa la cornice con il montante esterno, punzonandolo prima alla guida inferiore e poi, mantenendo il piombo con la livella magnetica, a quella superiore. Allo stesso modo i montanti interni, agli interassi previsti dal progetto (60 cm o inferiori) si punzonano i profili alle ali delle guide verificandone il piombo.
I fori presenti nei montanti per il passaggio dei corrugati vanno tenuti in basso o in alto in base al percorso degli impianti eventualmente praticandone altri all’occorrenza.

I TRE MODI PER PROLUNGARE LA LUNGHEZZA DEI MONTANTI

Soluzione A: i due profili si incastrano a scatto uno nell’altro a formare uno scatolato, con una sovrapposizione pari a 10 volte la sezione dei profili stessi (50 cm se si usano profili da 50 mm). Per “scatolare” bene, le scritte dei due profili devono essere su lati opposti e non a vista.

Soluzione B: si accostano di testa i due profili e si uniscono mediante un terzo profilo di lunghezza pari a 20 volte la sezione (100 mm se i profili hanno sezione 50 mm), equamente ripartita sui due pezzi. Lo scatolato si ottiene per unione a scatto, come nel caso precedente.

Soluzione C: i due profili vengono incastrati all’interno del terzo profilo (lunghezza 20 volte la sezione) formando una gola continua anziché uno scatolato, stabilizzandoli con punzonature alle estremità e al centro. Questo sistema si usa quando è previsto l’inserimento di materiale isolante tra i montanti.

La prima faccia

  1. Misurare l’altezza

    Si rileva la misura effettiva dell’altezza (per sicurezza in corrispondenza di ogni montante) per effettuare il taglio a misura delle lastre.

  2. Tagliare la lastra GKB Advanced

    La lastra va tagliata 1 cm più corta rispetto all’altezza media rilevata. Con l’aiuto di una squadra e di un cutter si incide la lastra da un lato, la si spezza verso il lato opposto all’incisione e si completa il taglio sul lato opposto; la composizione Li-Tek della lastra facilita notevolmente il taglio.

  3. Applicare il nastro Trennfix

    Sulla parete e sul soffitto, a filo della struttura, si applica il nastro Trennfix per mantenere separati muratura e cartongesso in fase di stuccatura, creando così una linea di separazione perfettamente ad angolo che evita crepe vistose. Il nastro Trennfix sarà poi da asportare col cutter a stuccatura terminata.

  4. Appoggiare la lastra GKB Advanced alla struttura

    La lastra, tagliata a misura, si appoggia alla struttura e si rialza da terra con il sollevalastre che la blocca in posizione per il fissaggio iniziale.

  5. Fissare la lastra

    Messe le prime viti nella parte alta della lastra, si può rimuovere il sollevalastre; la fessura che rimane in basso serve per evitare che eventuali liquidi di lavaggio o umidità dei sottofondi vadano a contatto con il cartongesso. Per il primo strato di lastre le viti vanno inserite con interasse di circa 75 cm; in caso di rivestimento a singola lastra si mantiene un interasse di 25 cm. Inoltre, per il primo strato, si utilizzano viti da 25 mm di lunghezza e 35 mm per il secondo strato.

  6. Proseguire con le altre lastre

    I lati smussati delle lastre hanno il compito di facilitare la stuccatura, per cui devono essere rivolti tra lastra e lastra. Si ripetono le operazioni di fissaggio.

  7. Tagliare l’ultima lastra avendo cura di rimanere a filo con il montante di testa

    L’ultima lastra va tagliata in modo da rimanere a filo con il montante di testa. Il bordo superiore delle lastre va smussato verso l’esterno con la pialla affinché possa raccogliere una maggior quantità di stucco. È importante regolare la coppia dell’avvitatore in modo che le viti affondino nella lastra per non più di 1 mm.

Raddoppio e isolante

I giunti delle lastre del secondo strato devono essere sfalsati rispetto a quelli del primo, perciò si inizia posando mezza lastra ottenuta con il taglialastre. L’altra metà verrà utilizzata all’estremità opposta.
Anche in queste fasi si utilizza il pialletto Duo per regolarizzare il taglio, ove occorra, e per realizzare gli smussi sia sui lato verticale, verso la parete, sia sul bordo superiore, verso il soffitto.
Per fissare il secondo strato si utilizzano viti lunghe 35 mm, inserite con interasse di circa 25 cm.

L’inserimento della lana minerale

I materassini di isolante Mineral Wool si inseriscono tra i montanti senza bisogno di fissaggi. La larghezza corrisponde all’interasse standard fra i montanti.
All’occorrenza, è possibile tagliarli a misura utilizzando il cutter fatto scorrere a filo di un riscontro.
È il caso, per esempio, nell’applicazione del secondo corso, quando è necessario tagliarli in altezza per riempire lo spazio a disposizione.
Al termine della posa non devono rimanere spazi vuoti tra i pannelli, nè tra i pannelli e i profilati.

L’altro lato della parete e la stuccatura

Se all’interno della parete è previsto il passaggio di impianti, dopo aver posizionato l’isolante, si provvede all’inserimento delle guaine e dei relativi cavi prima di iniziare il rivestimento. In corrispondenza delle scatole elettriche, per il loro fissaggio, si dovranno aprire nelle lastre le necessarie sedi.

Sull’altro lato della parete, le lastre vanno posate sfalsate rispetto al precedente: la posa del primo strato inizia perciò a parete con il posizionamento di una mezza lastra.
Seguendo gli accorgimenti di posa già visti, si prosegue con una lastra intera e si termina il primo strato con un’altra mezza lastra.
Completato il secondo strato, guardando lo spessore della parete si nota la corretta alternanza delle lastre tagliate/intere.
L’operazione di stuccatura inizia con il riempimento e la lisciatura dei giunti a parete e a soffitto e con la chiusura delle teste delle viti.
Si stende un velo di stucco sul giunto verticale, si applica il nastro Kurt e si ripassa per annegarlo nello stucco con la spatola.
Si completa con la spatola americana la stuccatura dei giunti.

La striscia di chiusura frontale

La parete va chiusa di testa con una singola striscia, di larghezza tale da rimanere a filo esterno delle lastre su entrambi i lati. Le viti che la fissano alla struttura si inseriscono in un primo momento solo lungo la mezzeria.
Gli spigoli di testa della semiparete vanno protetti con paraspigoli metallici tagliati a misura. Le ali del paraspigoli, alle estremità, vanno leggermente smussate a 45°.
Per fissare i paraspigoli si inseriscono le viti attraverso le ali forate, in posizione alternata.
Verificato che le teste delle viti non sporgano rispetto ai paraspigoli si effettua la stuccatura da entrambi i lati della striscia e frontalmente, badando di coprire completamente le ali dei paraspigoli.
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